tradimenti
Anna moglie generosa con il suo cornuto
di StraneEmozioni
18.08.2024 |
7.596 |
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"Anna sentì che la sensibilità era diversa da quella provata mentre il seno era costretto alla base dalla corda e lo rimpianse, rimpianse gli schiaffi dati con..."
Questo è un racconto di Anna dopo un nostro incontro, quando tornò a casa da suo marito, risale a qualche mese fa.Una storia breve, un episodio, dedicato alle coppie con lui sub, uomo per bene, ma desideroso di abbandonarsi e di dare la sua donna.
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“Sono tornata, sono a casa”, urlò Anna lanciando la borsa sulla poltrona all’ingresso.
Lui scende le scale di corsa, mentre lei si butta sul divano in salotto, esausta e con un sorriso di soddisfazione, la testa buttata all’indietro.
“Cosa ti ha fatto? Dimmelo.” pretende Federico mentre tiene ancora in mano lo spruzzino dell’anticalcare ed indossa dei guanti gialli.
“Il porco si è fatto leccare il culo, è davvero un maiale”.
“Sei una troia, a me non lo fai mai”.
“Tesoro.. ma tu non hai il fisico per farti leccare il buchino, non sei credibile. Lo sai che ti amo, ma ti vedi? Stai pulendo il cesso, sei ridicolo. Dai, vieni qui da me”, gli rispose Anna, allargando le gambe e poggiando i piedi sul tavolino basso davanti al divano.
Anna tira su la gonnellina e sfila in un gesto le mutandine, rivolgendosi a Federico che nel frattempo si è inginocchiato per guardare da vicino.
La donna mostra le mutandine: “Guarda, sono sporche di sborra, mi riempie sempre tanto dentro”.
“Sei una troia, non ti ci mando più, questa è l’ultima volta.”
“Allora se è l’ultima volta amore, succhia bene questa sborra dalla fica di tua moglie, goditela.”
“Si, ma è l’ultima volta, giuro.”
“Va bene amore, dai lecca tutto e succhiala, fammi venire di nuovo. Tu sei nato per leccare il culo amore mio, non per fartelo leccare. Sei un perdente.”
Federico si sottomette a questa ennesima umiliazione e comincia a leccare mentre Anna documenta tutto con il suo telefono. La lingua di quel povero maritino affettuoso è poca cosa rispetto al sesso crudo, vero, viscerale vissuto poco prima. Ma lei ora è a casa dall’uomo che ama, che la ama, e gli sta regalando quello di cui ha bisogno.
“Che altro ti sei fatta fare, puttana, dimmelo”, riesce a dire Federico mentre lecca avidamente ogni succo dalla fica arrossata della sua bella.
“Lo sai che lui ha sempre qualcosa di nuovo. Stavolta mi ha voluto legare le tette, con una corda di nylon molto morbida. Mi ha tenuta così per un po’ mentre la figa mi scorreva a fiumi per l’impazienza.”
“Puttana, sei una grande puttana.”
“Si amore mio, però la tua puttana che ti porta la sborra buona a casa come ti piace tanto.”
“Poi pensavo mi scopasse, invece lo stronzo mi ha prima sbattuto il suo cazzo in gola, poi mentre la saliva colava e mi bagnava le tette mi ha messo in ginocchio, leccato il culo e ci ha infilato un plug nuovo.”
“Era grosso?”
“Grosso, nero, di silicone. Ma lo sai che nel culo ormai mi entra tutto, vero tesoro?”
Federico, a verifica di quel dettaglio, scese con la lingua, Anna lo agevolò tirando su il bacino.
“Bravo il mio amore leccaculo. A proposito: la prossima volta che mi scopa, vorrebbe che tu gli leccassi il culo. Peccato che non vuoi più amore.” gli si rivolse la donna e per mostrare la sua contrarietà gli sputò dritto in faccia.
Federico aveva tirato fuori il cazzo e si toccava, senza rispondere, sottomesso e obbediente.
Anna tirò fuori dall’abito scollato le tette, grosse e bianche, per mostrargliele.
“Guarda i segni della corda, sono ancora arrossate. Si ma lecca, non smettere.”
Tenendosi I capezzoli con le dita cominciò a stimolarli come piace a lei, il modo migliore per godere mentre si faceva leccare la fica. Anna sentì che la sensibilità era diversa da quella provata mentre il seno era costretto alla base dalla corda e lo rimpianse, rimpianse gli schiaffi dati con perizia poco prima dal suo amante.
“Ma potrò trovare un altro vero maschio amore, o mi dovrò accontentare di scopare con questa nullità del mio maritino, tesoro?”.
“Ora ti faccio vedere io, troia”, rispose Federico che si tirò su per penetrarla.
“Bravo amore, ficca il cazzetto nella sua sborra come ti piace, dai, vieni qui.”
Anna sapeva che Federico sarebbe venuto presto, era un marito ed un padre eccellente, ma sessualmente una nullità, perciò portò velocemente la mano sulla clitoride per regalarsi questo ultimo orgasmo della giornata e strappargli una promessa.
Federico entrò con il suo cazzo banale, la fica di Anna era viscida e scivolosa, intrisa del seme del suo amante.
“Dai, svuotati cornuto, ma prima devi sapere che sabato mi devi accompagnare per farmi scopare mentre gli lecchi il culo. Gliel’ho promesso e se mi fai fare brutta figura, non mi scopi per un mese.”
“Troia, sei una puttana, che cazzo di cornuto che sono, sono un cornuto.”
“Sei un cornuto leccaculo amore mio, e io ti amo così. Ora vieni”, disse Anna fregandosi velocemente la clitoride e venendo godendo dello sguardo passivo e remissivo del padre dei suoi figli.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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